Il tempo dei diritti sembra per alcuni aspetti oggi trascurato, travolto dall’odio e dalla violenza ed essi sembrano una parola priva di futuro: invece dobbiamo ostinarci, ad esplorare nuovi territori di dialogo, di libertà e di dignità, responsabilità e appartenenza per poter assegnare alla parola “diritti” la sua capacità di generare rispetto e tutela della vita. Di fronte alle nuove sfide di tutela dei diritti umani di tutte e tutti, Polis Aperta con la sua quotidiana attività di testimonianza di storie, di volti, di esperienze, ma anche di sofferenze e bisogni, diventa ancor di più un “luogo” dove possiamo reclamare insieme il rispetto dei diritti attraverso la pratica della denuncia, dell’informazione, dell’educazione e della sensibilizzazione. Questo libro non ha ovviamente la presunzione di essere esaustivo e definitivo ma intende offrire un contributo su alcune riflessioni in materia di omosessualità, identità di genere e orientamenti sessuali sugli spazi e suoi luoghi che li abitano: questioni, tra l’altro, finalmente entrate nel dibattito pubblico anche se talvolta ancora alcune espressioni mi lasciano senza fiato (la barbarie della civiltà, la dissoluzione dei valori, la limitazione delle libertà, ecc.). Affermare la libertà di scelta dell’individuo e la sua uguaglianza davanti alla legge rappresenta la pietra miliare di Polis Aperta. L’introduzione di questo libro è stata affidata a Emanuele Russo, past president della Sezione Italiana di Amnesty International. Nel primo capitolo viene affrontato il tema della città come luogo di emancipazione e visibilità e viene presentata una breve descrizione delle città di San Francisco, Londra e Torino. Nel secondo vengono descritti gli spazi e i luoghi della comunità Lgbtiq+. Nel terzo capitolo viene approfondito il “caso” spagnolo prima, durante e dopo la dittatura di Francisco Franco. Nel quarto capitolo si riflette sul concetto di assimilazione ed emancipazione con uno sguardo particolare al movimento trans. La stesura di questa parte è stata redatta da Marina Malgeri. Il quinto capitolo esamina la sessualità, le relazioni e l’amore attraverso la lente della legge. Nel sesto e ultimo capitolo vengono descritte le città di Sitgez, Mykonos e Torre del Lago come possibili spazi e luoghi di liberazione o isolamento identitario. Il testo termina con una ricca bibliografia e sitografia e un glossario. Il libro ha ricevuto il patrocinio della Sezione Italiana di Amnesty International e i diritti d’autore saranno interamente devoluti a Polis Aperta. Questo libro è idealmente dedicato a tutti coloro che lottano per affermare i diritti di tutti e di tutte, dei ragazzi che continuano a suicidarsi per la vergona di essere omosessuali, dei figli adottati o nati dalla maternità surrogata, delle coppie omosessuali e delle persone transgender che condividono cammini di amore, solidarietà e affetto nonostante le temperie umane, le omissioni politiche e le negazioni legislative.
Note biografiche:
Carlo Scovino vive a Milano e lavora in ambito sociale e formativo da oltre 30 anni. Ha collaborato per molti anni con il Prof. Claudio Mencacci, past president della Società Italiana di Psichiatria. È laureato in Scienze della Formazione e svolge da molti anni un’intensa attività di formazione e sensibilizzazione su temi di carattere sociologico, civile e sociosanitario presso Scuole Medie Superiori, Università, all’estero (in Iraq per conto dell'UNICEF), associazioni del privato sociale e del no-profit. Ha pubblicato numerosi articoli su tematiche sociali, sull’empowerment, sui diritti umani, sulla diversity e sull’inclusion ed ha partecipato a numerosi convegni e seminari in Italia e all’estero. Ha inoltre già pubblicato numerosi libri su tematiche LGBT+. Ha conseguito il Master Monitoring the Human Rights of LGBTI+ Persons promosso da Global Campus of Human Rights e dalla Comunità Europea e l’Executive Master di II livello EMMAS (dirigenti strutture sanitarie e socioassistenziali) c/o l’Università Bocconi di Milano.